Superbonus: le nuove aliquote per 2024
Il cosiddetto Superbonus, introdotto inizialmente per rivitalizzare il settore dell’edilizia penalizzato dalla pandemia, è uno strumento ancora disponibile, anche se è stato radicalmente rivisto rispetto al passato. La versione più recente di questa misura (definita dal c. 28 della legge di bilancio 2022, poi dall’art. 9 del decreto legge n.176 del 2022, e infine dal c. 894 della legge di bilancio 2023), prevede un incentivo, da ripartire in quattro quote annuali di pari importo, stabilito nella misura del:
- 90% per le spese sostenute nel 2023
- 70% per le spese sostenute nel 2024
- 65% per le spese sostenute nel 2025.
Tuttavia, continueranno a beneficiare dell’aliquota 110% quegli interventi che ricadono in alcuni casi specifici.
Per le persone fisiche che realizzano interventi sugli edifici unifamiliari, invece, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 30 settembre 2023, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell'intervento complessivo. La disciplina prevede inoltre che ai comuni dei territori colpiti da eventi sismici la detrazione al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche spetta per l'importo eccedente il contributo riconosciuto per la ricostruzione. Per interventi di adeguamento antisismico realizzati nei comuni interessati dagli eventi sismici verificatisi dopo l'anno 2008 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, i limiti delle spese ammesse alla fruizione degli incentivi fiscali sono aumentati del 50 per cento per gli interventi di ricostruzione (in alternativa al contributo per la ricostruzione).
Per tutti, resta necessario che il progetto di riqualificazione faccia guadagnare all’immobile 2 classi energetiche per poter accedere all’incentivo. Non possono fruire dell'agevolazione, invece, gli interventi effettuati su unità immobiliari residenziali appartenenti alle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici), ad eccezione di quelle aperte al pubblico (per le quali invece l'agevolazione è ammessa a seguito della modifica introdotta dall'articolo 80, comma 6, del decreto n.104 del 2020, cd. decreto Agosto).
Esistono poi altri 2 gruppi di incentivi, quelli che riguardano le detrazioni fiscali per lavori che migliorino l’efficienza energetica degli edifici esistenti (Ecobonus) e le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (Bonus casa).
Bonus Casa e Sismabonus
Il Bonus casa riguarda gli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio introdotto dall’art. 16 bis del TUIR e trasformato in misura permanente dall’art. 4 del D.L. n. 201/2011 (convertito con la Legge n. 214/2011), che ha fissato la percentuale di detrazione al 36% e la spesa massima agevolabile a 48 mila euro per unità immobiliare. Tuttavia, la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto un effetto migliorativo temporaneo. Infatti, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, la detrazione è aumentata al 50% fino al tetto massimo di 96 mila euro per immobile. Salvo ulteriori proroghe, dal 2025 i parametri torneranno quelli ordinari. Non sono più previsti lo sconto in fattura e la cessione del credito. La detrazione avviene indicando la spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi; dev’essere ripartita tra tutti i soggetti aventi diritti e suddivisa in 10 quote annuali dello stesso importo.
Il Bonus casa è rivolto agli immobili (edifici o singole unità immobiliari) ad uso residenziale appartenenti a qualunque categoria catastale. Per interventi che riguardano le parti comuni degli edifici residenziali le detrazioni spettano ad ogni condomino in base ai millesimi di proprietà. Copre una vasta gamma di interventi, dalle manutenzioni (ordinaria e straordinaria), al restauro e alla ristrutturazione; riguarda anche interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, opere di cablatura e di contenimento dell’inquinamento acustico, bonifica dell’amianto, prevenzione degli infortuni domestici e di atti illeciti da parte di terzi.
Un particolare tipo di bonus casa è il cosiddetto Sismabonus. Confermato almeno fino a tutto il 2024, consiste in una detrazione Irpef che si ottiene quando si affrontano interventi di miglioramento antisismico. La percentuale di detrazione ammessa dipende da diversi fattori, quali la zona sismica dell’edificio, la destinazione d’uso del fabbricato e la tipologia di intervento realizzato. La percentuale di detrazione può quindi variare dal 50% fino all'85%.
Ecobonus e Bonus Caldaia
L’Ecobonus è un’agevolazione, disciplinata dall’articolo 14 del D.L. n. 63/2013 che consiste in una detrazione fiscale Irpef (per le persone fisiche) o Ires (per le società), che riguarda gli interventi edilizi per l’efficientamento energetico di immobili esistenti. È stata prorogata più volte: attualmente riguarda le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Il catalogo degli interventi che possono accedere all’agevolazione è molto ampio e le detrazioni possono variare dal 50% all’85%, mentre in alcuni casi è previsto un tetto massimo di spesa. Per gli interventi avviati dopo il 16 febbraio 2023 non sono più possibili lo sconto in fattura e la cessione del credito. Come per il Bonus Casa, anche in questo caso la detrazione avviene indicando la spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi che deve essere ripartita tra tutti i soggetti aventi diritti e suddivisa in 10 quote annuali dello stesso importo. All’interno di questo pacchetto di incentivi ricadono ad esempio il cosiddetto Bonus caldaia, che garantisce detrazioni nel caso si sostituisca la vecchia caldaia a combustibili fossili con una di nuova generazione. In particolare, la percentuale di detrazione è al 50% quando si installa una caldaia a condensazione di classe A o superiore (limite di spesa 30 mila euro), mentre sale al 65% quando vengano anche installati sistemi evoluti di termoregolazione e domotica.
Per accedere al Bonus casa e all’Ecobonus è necessario rispettare determinati requisiti tecnici e dare comunicazione all’Enea tramite la piattaforma web dedicata entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori. Bonus casa ed Ecobonus si applicano a volte agli stessi ambiti di intervento ma non sono cumulabili tra loro. È necessario quindi scegliere di volta in volta quale sia lo strumento più adeguato per rispondere alle proprie esigenze.
Conto Termico, Bonus Casa Green e Bonus Mobili
A questi bonus si aggiunge il cosiddetto Conto Termico. A differenza dell’Ecobonus, non si tratta di un bonus erogato sotto forma di detrazione fiscale ma di rimborso fornito dal GSE (Gestore Servizi Energetici) al quale vanno presentate le domande. Il Conto Termico prevede bonus dal 40 al 65 % dei costi sostenuti quando si sostituisce il vecchio impianto di riscaldamento con uno di nuova generazione a biomassa, a condensazione o a pompa di calore. I beneficiari di questa misura non sono solamente i privati ma anche le imprese e la Pubblica Amministrazione.
Oltre ai bonus che riguardano la ristrutturazione e l’adeguamento degli immobili è anche disponibile un Bonus sull’acquisto della Prima Casa green, cioè dotata di determinate caratteristiche di efficienza termica ed energetica. Il bonus, previsto dal co. 76 della L. 197/2022 e valido, salvo proroghe, fino al 31/12/2023, prevede una detrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto di una casa in classe energetica A o B. Possono beneficiarne tutti i soggetti Irpef, cioè le persone fisiche quando l’acquisto dell’immobile avviene direttamente dal costruttore o da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) immobiliari.
Infine, un’altra forma di incentivo è rappresentata dal Bonus Mobili. Questa misura, certamente in vigore fino a tutto il 2024, comporta una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Il tetto di spesa è stato fissato in 8 mila euro per il 2023 e un altro vincolo è relativo all’efficienza energetica degli elettrodomestici. Per poter beneficiare del Bonus Mobili, è necessario infatti che i forni siano almeno in classe A, lavatrici, lavastoviglie e lavasciugatrici in classe E, frigoriferi e congelatori in classe F. I pagamenti per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici devono essere effettuati con bonifico oppure carte di credito o debito.