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Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), il decreto entra finalmente in vigore: ecco le novità

Pubblicato il 13 febbraio 2024

Dal 24 gennaio è ufficialmente in vigore il decreto per promuovere la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Dopo il via libera europeo, il documento è stato registrato dalla Corte dei Conti e pubblicato sul sito del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Ma quali sono le novità rispetto ai precedenti incentivi?

Il decreto CER italiano si basa sostanzialmente su due misure:

  • Un incentivo in tariffa sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa, ovvero virtualmente consumata all’interno della CER stessa, con risparmi sui costi dell’energia per chi costituisce una Comunità Energetica. La misura è rivolta a tutto il territorio nazionale (dal piccolo comune alla grande città) e la potenza incentivabile è pari a 5 Gigawatt complessivi, con un limite temporale al 31 dicembre 2027.

 

Illustrazione nuovo decreto comunità energetiche rinnovabili
  • Un contributo a fondo perduto, rivolto alle Comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti e fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura, fa sapere il Ministero, è finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt con un limite temporale al 30 giugno 2026. Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.

 

I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse, e la potenza dei singoli impianti non può superare 1 Megawatt.
I destinatari del provvedimento possono essere persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale, nonché le amministrazioni locali che costituiscano una CER.

 

Quali sono i requisiti per accedere alla tariffa incentivante sull’energia rinnovabile consumata all’interno della CER?

Il decreto sulle CER si basa su due misure, ovvero un incentivo in tariffa sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto. Per accedere alla prima agevolazione è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • La potenza massima del singolo impianto (o dell’intervento di potenziamento) non può essere superiore a 1 MW;
  • Gli impianti di produzione e i punti di prelievo facenti parte delle CER sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell'area sottesa alla medesima cabina primaria
  • Le CER devono essere costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi;
  • Le CER devono assicurare la completa, adeguata e preventiva informativa a tutti i consumatori finali sui benefici loro derivanti dall’accesso alla tariffa, e prevedere formalmente che l’eventuale importo della tariffa premio eccedente una data soglia sia destinato ai soli consumatori membri o soci delle CER diversi dalle imprese, oppure utilizzato per finalità sociali aventi ricadute sui territori in cui si trovano gli impianti.

 

Quali sono i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto?

Ecco i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto finanziato dal PNRR:

  • La potenza massima del singolo impianto (o dell’intervento di potenziamento) non deve essere superiore a 1 MW;
  • Le CER devono essere già costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio;
  • Gli impianti di produzione e i punti di prelievo delle CER devono essere connessi alla rete di distribuzione attraverso la stessa cabina primaria;
  • L’avvio dei lavori deve essere successivo alla data di presentazione della domanda di contributo;
  • Dove previsti, bisogna essere in possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto e del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva;
  • Il contributo deve essere riconosciuto entro il 31 dicembre 2025 (per ottenere i fondi previsti dal PNRR);
  • L’entrata in esercizio deve avvenire entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

 

Quali sono i requisiti per costituire una CER e i passaggi per accedere alle agevolazioni?

Per poter essere costituire una CER, i partecipanti devono essere situati in un’unica area geografica poiché tutti (produttori e consumatori) dovranno essere connessi ad una sola cabina di distribuzione primaria. Una CER può essere composta da uno o più impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili collegati alla rete elettrica (il sistema di accumulo è opzionale), e i soggetti associati possono scegliere il proprio fornitore di energia.
Come già detto, ogni singolo impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili deve avere una potenza massima di 1 MW: una CER può avere più impianti di produzione ma devono essere connessi alla rete elettrica sotto la stessa cabina primaria. Possono rientrare nella CER ed accedere agli incentivi anche impianti già realizzati, purché entrati in esercizio successivamente alla data del 16 dicembre 2021 (data di entrata in vigore del D.lgs. 199/2021) e comunque successivamente alla regolare costituzione della CER. Inoltre, gli impianti non devono beneficiare di altri incentivi sulla produzione di energia elettrica.

Ecco invece quali sono gli step che un potenziale membro di una CER può seguire per poter ottenere l’incentivo:

  1. Innanzitutto, è necessario individuare l’area dove verrà realizzato l’impianto e gli altri utenti con cui associarsi che saranno connessi alla stessa cabina primaria;
  2. A questo punto è possibile creare la CER attraverso uno Statuto o un atto costitutivo con scopo principale di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi soci o membri o alle aree locali in cui opera la comunità e non quello di realizzare profitti finanziari. Facoltativamente si può verificare in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo;
  3. Successivamente si ottiene l’autorizzazione a installare e connettere il proprio impianto alla rete, così da renderlo operativo;
  4. Infine, si potrà richiedere l’incentivo al GSE utilizzando il Portale informatico del GSE: https://areaclienti.gse.it.

Il termine ultimo per la presentazione delle richieste è fissato al 31 marzo 2025.