Indietro

Guida al Reddito Energetico: agevolazioni per il fotovoltaico

Cosa si intende per Fondo nazionale Reddito Energetico? In questa pagina trovi tutte le domande e le risposte utili a scoprire come funziona il cosiddetto Reddito Energetico, rivolto a nuclei familiari in condizione di disagio economico con l’obiettivo di favorire l’installazione di impianti fotovoltaici residenziali. Potrebbero interessarti anche i suggerimenti relativi agli incentivi per la ristrutturazione di casa o di riqualificazione energetica.

 

Cos’è il Reddito Energetico?

L’8 novembre 2023 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto 8 agosto 2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il quale è stato istituito il Fondo nazionale reddito energetico, un contributo a fondo perduto per agevolare l’installazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo, a servizio di unità immobiliari di tipo residenziale e rivolto a nuclei familiari in condizione di disagio economico. Al Fondo sono stati assegnati ad oggi 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025, ripartiti come di seguito:

  • 80 milioni di euro all’anno alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • 20 milioni di euro all’anno alle restanti regioni o province autonome.

 

Chi può accedere al Reddito Energetico?

Possono beneficare di queste agevolazioni esclusivamente le persone fisiche appartenenti a nuclei familiari in condizione di disagio economico, aventi quindi un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 15.000 (quindicimila) euro oppure inferiore a 30.000 (trentamila) euro nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Questi dati devono risultare dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la richiesta di certificazione dell’ISEE relativa all’anno antecedente a quello di presentazione dell’istanza di accesso alle agevolazioni. Ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola istanza di agevolazione e può beneficiare dell’agevolazione una sola volta.

 

Quali sono le quote fisse o variabili che si possono ottenere?

Una volta conclusa la stipula del contratto di reddito energetico sarà dunque concesso il contributo destinato a coprire i cosiddetti costi ammissibili, riconosciuti direttamente dal GSE, che corrispondono alle spese effettivamente sostenute per la realizzazione dell’impianto. In caso di potenza nominale degli impianti non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, come stabilito dal Decreto, la quota fissa del contributo non potrà superare i 2.000 euro, mentre la quota variabile sarà al massimo di 1.500 euro/kW.

 

Quali interventi si possono effettuare con il Reddito Energetico?

La misura prevede interventi di installazione di impianti fotovoltaici realizzati in assetto di autoconsumo, con alcuni chiarimenti:

  • ·        gli impianti devono essere connessi ad utenze di consumo per le quali è attivo, al momento della presentazione della domanda, il contratto di fornitura di energia elettrica intestato al soggetto beneficiario o a un altro appartenente al nucleo familiare;
  • ·        tale utenza di consumo deve riferirsi a unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo familiare al momento della presentazione dell’istanza di accesso alle agevolazioni. Sono ammesse le unità immobiliari accatastate nel gruppo A delle categorie catastali, con esclusione delle unità immobiliari accatastate nelle categorie A1, A8, A9 e A10 (ovvero le abitazioni signorili, le ville e i castelli o palazzi eminenti, ma anche uffici e studi privati);
  • ·        gli interventi devono garantire che una quota dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico sia autoconsumata e comprendere anche i seguenti servizi, per una durata non inferiore a 10 anni: polizza multi-rischi, servizio di manutenzione e servizio di monitoraggio delle performance dell’impianto. La quota di energia che deve essere autoconsumata è definita all’interno del Regolamento del Fondo che sarà pubblicato a breve con tutti i dettagli.

Inoltre, gli interventi effettuati devono:

  • ·        essere realizzati su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze, oppure su aree e spazi pertinenziali, per i quali il soggetto beneficiario è titolare di un valido diritto reale;
  • ·        rispettare i requisiti tecnici definiti nell’ambito del Regolamento del Fondo che a breve sarà pubblicato.
  • ·        prevedere una potenza nominale degli impianti fotovoltaici non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, e comunque di potenza non superiore alla potenza disponibile in prelievo sul punto di connessione al momento della presentazione dell’istanza di accesso alle agevolazioni.

Il Fondo nazionale Reddito Energetico ha natura rotativa. Questo significa che tutta l’energia prodotta dall’impianto che è destinata all’autoconsumo rimarrà nella disponibilità del soggetto beneficiario, mentre quella in eccesso sarà prelevata dal GSE, per una durata di 20 anni, con il cui controvalore economico si potrà finanziare il Fondo.

 

 

Come fare domanda per ottenere il Reddito Energetico?

Come detto, la gestione operativa del Fondo è stata affidata al GSE (Gestore dei servizi energetici) che si occuperà di realizzare una piattaforma informatica digitale attraverso cui sarà possibile fare domanda per l’agevolazione. La piattaforma prevede anche la presenza di simulatori per la stima della producibilità degli impianti e per il calcolo della quota di autoconsumo, nonché appositi contatori mediante i quali dare evidenza delle risorse disponibili.

Sarà sempre il GSE ad occuparsi di pubblicare i bandi per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni sul proprio sito istituzionale, dove fornirà anche informazioni e chiarimenti per facilitare l’accesso alle agevolazioni, attraverso appostiti canali di comunicazione.